12 Lug UNA RISPOSTA COMUNE EUROPEA A PANDEMIA E CRISI ECONOMICA
Risposta al Coronavirus
La Commissione Europea sta coordinando una risposta comune europea alla pandemia di coronavirus. L’intenzione è di agire con decisione per rafforzare i settori della sanità pubblica e attenuare l’impatto socioeconomico nell’Unione europea.
Si tratta di mobilitare tutti i mezzi a nostra disposizione per aiutare gli Stati membri a coordinare le loro risposte nazionali e fornire informazioni obiettive sulla diffusione del virus e sugli sforzi efficaci per contenerlo.
In questo periodo di crisi, in tutta l’Unione Europea, i Paesi, le Regioni e le Municipalità delle città sono unite nello sforzo di mettere in campo strumenti comuni per fornire assistenza ai più bisognosi: si effettuano forniture di dispositivi di protezione come le mascherine, si prestano cure ai pazienti malati e si sono riportati a casa i cittadini rimasti isolati altrove. Tutto questo è l’espressione migliore dei valori e della solidarietà europea.
Piano per la ripresa
In ambito europeo è in discussione un piano per la ripresa, riparare i danni causati dalla crisi e preparare un futuro migliore per la prossima generazione.
Per contribuire a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus, rilanciare la ripresa europea, proteggere l’occupazione e creare posti di lavoro, la Commissione Europea propone un massiccio piano per la ripresa che punta a sfruttare fino in fondo il potenziale del bilancio dell’UE.
La Commissione Europea propone un importante piano per la ripresa da 2400 miliardi di euro che si avvarrà di un bilancio dell’UE potente e moderno per un’Europa più sostenibile, digitale ed equa. L’obiettivo è rilanciare la ripresa europea, proteggere vite umane, mezzi di sussistenza e posti di lavoro,
La Presidente Von Der Leyen in proposito ha dichiarato: “I nostri investimenti non solo preserveranno gli eccezionali risultati conseguiti negli ultimi 70 anni, ma garantiranno anche un’Unione climaticamente neutra, digitale, sociale e sulla quale si possa contare sul piano mondiale anche in futuro. È il momento dell’Europa.“
Mobilitare gli investimenti
Per mobilitare gli investimenti necessari, la Commissione propone una duplice risposta:
- Next Generation EU (“Recovery Fund”), un nuovo strumento per la ripresa da 750 miliardi che rafforzerà il bilancio dell’UE con nuovi finanziamenti raccolti sui mercati finanziari per il periodo 2021-2024
- Un bilancio a medio termine dell’UE rafforzato per il periodo 2021-2027 (1100 miliardi di euro).
Next Generation EU è l’intervento straordinario che dovrebbe avere una dotazione di 750 miliardi di euro, finanziati tramite bond (obbligazioni, titoli di credito) emessi dalla Commissione Europea (per la prima volta titoli di debito comune che dovranno essere rimborsati con un aumento di risorse dei Paesi membri).
Nella proposta della Commissione, dei 750 miliardi raccolti sul mercato finanziario ben 500 saranno distribuiti a fondo perduto, mentre i restanti 250 saranno erogati come prestito agli Stati membri. In base a delle indicazioni preliminari, la quota assegnata all’Italia dovrebbe aggirarsi intorno ai 172,7 miliardi di euro (la quota più alta tra i Paesi UE), di cui circa 81 come contributi a fondo perduto e circa 90 sotto forma di prestiti.
Strumenti fondamentali a sostegno del piano per la ripresa dell’Europa e la resilienza
Per garantire una risposta efficace dell’UE alla crisi del coronavirus che sia diretta a ogni singolo cittadino e ai partner globali dell’Unione Europea, la Commissione europea sta mobilitando una serie di strumenti.
I fondi andranno là dove possono fare la massima differenza, integrando e amplificando gli sforzi essenziali intrapresi negli Stati membri. Gli investimenti saranno convogliati attraverso una serie di strumenti basati sui tre pilastri fondamentali che saranno così articolati:
La Commissione propone inoltre di rafforzare altri programmi affinché possano svolgere appieno il loro ruolo per rendere l’Unione più resiliente e affrontare le sfide poste dalla pandemia e dalle sue conseguenze. Alcuni esempi: Orizzonte Europa, lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI), lo strumento per gli aiuti umanitari, il programma Europa digitale, il meccanismo per collegare l’Europa, la politica agricola comune, lo strumento di assistenza preadesione (IPA), ecc..
Finanziare il piano per la ripresa dell’Europa
Per finanziare i necessari investimenti, la Commissione emetterà obbligazioni sui mercati finanziari per conto dell’UE.
Per rendere possibile l’assunzione di prestiti, la Commissione modificherà la decisione sulle risorse proprie e aumenterà il margine di manovra, ossia la differenza tra il massimale delle risorse proprie nel bilancio a lungo termine (vale a dire l’importo massimo dei fondi che l’Unione può richiedere agli Stati membri per finanziare le proprie spese) e la spesa effettiva.
Con il margine di manovra come garanzia, la Commissione raccoglierà fondi sui mercati e li canalizzerà, tramite Next Generation EU, verso i programmi destinati a rimediare ai danni economici e sociali e a preparare un futuro migliore.
La Commissione emetterà obbligazioni sui mercati per conto dell’UE. La scadenza varierà da 3 a 30 anni.
I proventi saranno destinati a nuovi strumenti del bilancio UE o a integrare i programmi rinnovati dell’UE sotto forma di sovvenzioni o di garanzie di bilancio.
La Commissione concede in prestito i proventi ai paesi dell’UE nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza per il finanziamento dei loro piani di riforma in linea con gli obiettivi individuati nel semestre europeo, ivi compresi la trasformazione verde e digitale e i piani nazionali per l’energia e il clima degli Stati membri, nonché con i piani per una transizione verde verso un’economia climaticamente neutra.
Programmi europei per il 2020
In risposta alla situazione senza precedenti causata dal coronavirus la Commissione Europea ha elaborato una serie di iniziative previste per il 2020 volte a sostenere la ripresa dell’Europa, a salvare vite umane e a proteggere i mezzi di sussistenza.
La Commissione ribadisce inoltre l’impegno a realizzare le sue iniziative faro per una duplice transizione verde e digitale, fondamentale per rilanciare l’economia europea.
Tutti i fondi raccolti tramite lo strumento Next Generation EU e il nuovo bilancio dell’UE saranno convogliati attraverso i programmi dell’Unione Europea a favore in via prioritaria dei seguenti obiettivi:
- Il Green Deal europeo come strategia di crescita.
E’ necessario puntare su una massiccia ondata di ristrutturazioni per modernizzare il parco immobiliare e le infrastrutture critiche in Europa, costruendo anche un milione di punti di ricarica per i veicoli elettrici. La previsione è di 1 milione di nuovi posti di lavoro verdi.
Un’economia più circolare può inoltre riportare la produzione in Europa, eliminare la dipendenza dall’estero e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.
La strategia “Dal produttore al consumatore” sostiene gli agricoltori nel fornire ai cittadini europei prodotti alimentari nutrienti, sicuri, sostenibili e a prezzi accessibili riconoscendo il ruolo fondamentale delle zone rurali nella transizione verde.
Il Fondo per una transizione verso un’economia climaticamente neutra sosterrà la riqualificazione dei lavoratori e creerà opportunità economiche per le piccole e medie imprese.
- Un mercato unico più approfondito e più digitale
L’Europa deve investire di più per migliorare la connettività e rafforzare la sua presenza industriale e tecnologica. Tecnologie quali l’intelligenza artificiale, la cibersicurezza, le infrastrutture cloud e per i dati, le reti 5G e 6G, i supercomputer e i computer quantistici, nonché le tecnologie blockchain avranno effetti di ricaduta e rafforzeranno l’autonomia strategica dell’Europa.
Un’autentica economia digitale e dei dati come motore per l’innovazione e la creazione di posti di lavoro. La Commissione presenterà un’Agenda per le competenze per l’Europa e un Piano d’azione per l’istruzione digitale in modo tale da assicurare la massima diffusione delle competenze digitali tra tutti i cittadini dell’Unione Europea.
Una nuova strategia per la cibersicurezza stimolerà la cooperazione, lo sviluppo delle conoscenze e della capacità a livello dell’UE per garantire la sicurezza della nostra infrastruttura digitale.
- Una ripresa equa e inclusiva
L’iniziativa SURE – Sostegno per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza – metterà a disposizione 100 miliardi di euro per aiutare i lavoratori e le imprese. La Commissione intende avvalersi di strumenti analoghi anche in futuro.
Un sostegno rafforzato all’occupazione giovanile e salari minimi equi aiuteranno i lavoratori vulnerabili, compresi i giovani, a costituire una riserva finanziaria e a trovare lavoro, seguire una formazione o un corso di studi.
Poiché in molti posti di lavoro in prima linea le donne sono sovrarappresentate e sottopagate, occorre colmare il divario retributivo di genere, anche attraverso misure per la trasparenza delle retribuzioni.
Per aiutare gli Stati membri a generare entrate fiscali, la Commissione intensificherà la lotta all’evasione fiscale.
Nel momento in cui l’Europa inizia a intraprendere il cammino della ripresa verso un’economia digitale e più verde, diventa sempre più pressante l’imperativo di migliorare e adeguare le competenze, le conoscenze e il know-how.
- Costruire un’Unione più resiliente
Una nuova strategia farmaceutica affronterà i rischi messi in risalto dalla crisi, ad esempio la capacità di produzione di farmaci nell’UE, garantendo in tal modo l’autonomia strategica dell’Europa.
Un nuovo piano di azione per le materie prime essenziali rafforzerà i mercati fondamentali per la mobilità elettrica, le batterie, le energie rinnovabili, l’industria farmaceutica, l’industria aerospaziale, la difesa e le applicazioni digitali.
Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)
I Paesi dell’Eurozona hanno trovato un accordo per istituire all’interno del MES un sostegno specifico per l’emergenza COVID-19, basato sull’esistente programma di assistenza precauzionale, indirizzato in modo specifico alle spese dirette e indirette in campo sanitario.
Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) fa parte della strategia dell’UE intesa a garantire la stabilità finanziaria nella zona euro. Fornisce assistenza ai Paesi della zona euro che si trovano di fronte o rischiano di dover affrontare difficoltà finanziarie.
Il MES è un’organizzazione intergovernativa regolata dal diritto pubblico internazionale, con sede in Lussemburgo. I suoi azionisti sono i Paesi della zona euro. Il MES emette strumenti di debito per finanziare prestiti e altre forme di assistenza finanziaria nei Paesi della zona euro nell’ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico.
Matteo Montagner