Da Agraria a Scienze Politiche

“Come mai da agraria sei passato a studiare Scienze Politiche?”  È sempre difficile rispondere a questa frequente domanda, ma la questione delle quote latte è uno dei motivi. Ma come?

Si! Mio nonno ha speso la vita a coltivare la terra e ad allevare vacche, mio papà ha scelto di continuare il suo mestiere nonostante le grandi fatiche.

Io avrei tanto voluto farlo, è ancora il mio sogno, il sogno di quando sei bambino.
Io adoravo i giorni di vacanza da scuola e l’estate per stare in mezzo alle vacche, ai campi di mais e ai trattori. Non ho potuto farlo, e la questione quote latte ha inciso molto.

Ho capito, vedendo litigi, pianti e sudore nella mia famiglia che non tutto dipende da te, che la Politica influisce sul futuro mio, della mia famiglia, della mia comunità, della mia città, del mio paese.
Ho capito che decisioni politiche  avrebbero potuto cambiarmi la vita. L’hanno fatto. Questo vale per ogni settore, per ogni livello istituzionale.
La Politica deve contribuire a realizzare i sogni delle persone, non a farli diventare incubi.
Per questo ho scelto di studiare “di Politica” e per quanto mi è possibile, di “fare Politica”. Tanto cari miei, resterò sempre un bambino che sogna di diventare un grande allevatore, che sogna di mungere vacche e guidare trattori, per tutta la vita. Come ha fatto mio nonno, come ha fatto mio padre fino a qualche anno fa.

Ho scelto questa strada per permettere ad almeno un bambino di realizzare il proprio sogno.

Al 99% è utopia, ma almeno potrò dire di averci provato.